Chilly's: Puoi raccontarci qualcosa di più sul tuo processo creativo?
Bodil: Fare l’illustratrice si addice perfettamente alla mia personalità, in quanto adoro elaborare nuove idee rimanendo all’interno dei limiti di un certo progetto. Quando ricevo un incarico, non mi piace avere totale libertà, una pagina completamente vuota. Il mio processo creativo inizia solitamente con il brief del direttore artistico; inizio subito a visualizzare mentalmente tante immagini e cerco di trovare quella fonte di ispirazione specifica che mi aiuti ad averne ancora di più. Può trattarsi di qualsiasi cosa: persone e oggetti che ho visto in città, nei mercatini delle pulci, sulle riviste e così via.
C: Qual è stato un momento significativo della tua carriera finora?
B: Sono stata molto fortunata perché ho avuto la possibilità di lavorare come creativa a tempo pieno subito dopo aver completato gli studi universitari in ambito artistico. Per 5 anni ho condiviso un grande atelier con persone meravigliose, dopodiché sono riuscita a realizzare il mio sogno di affittarne uno tutto mio, precisamente un anno e mezzo fa. Ho lavorato per clienti eccezionali che mai e poi mai avrei pensato di avere, come The New Yorker, Nike, UNICEF e Viktor & Rolf. Mi considero molto fortunata ad essere riuscita a creare un rapporto lavorativo duraturo con Folio Art, il mio agente a Londra. Non riesco davvero a limitarmi a un solo momento significativo, ogni singolo giorno della mia carriera e della mia vita lo è.
C: Puoi dirci qualcosa su di te e su come sei arrivata a fare ciò che stai facendo? È il lavoro che hai sempre sognato di fare oppure è il risultato di una serie di avvenimenti imprevisti?
B: Mio padre è stato un disegnatore di storyboard per campagne pubblicitarie e anche lui un artista. Mia madre si dedica invece alla pittura su ceramica e su mattonelle di grandi dimensioni: le sue opere, destinate a ristoranti e ville, ritraggono piante e grandi creature dell’oceano. Sia io che mia sorella abbiamo intrapreso studi artistici, un passo decisamente naturale dopo un’infanzia passata a disegnare, a svolgere attività manuali, a visitare musei ecc. Tutto questo mi ha permesso di farmi presto un’idea piuttosto chiara di come fosse la vita da creativa libera professionista; ho lavorato tanto e ho dedicato tutta me stessa a diventare ciò che volevo essere.
C: Qual è il consiglio che daresti agli aspiranti creativi?
B: Fa sorridere, ma agli inizi può capitare di avere paura di vedere i propri lavori esposti al pubblico. Tutti gli artisti che guardiamo con ammirazione hanno ancora delle insicurezze riguardo alla proprie creazioni. Bisogna solo abituarsi a questa sensazione. Ci sarà sempre un po’ di ansia quando qualcuno ti chiederà di poter vedere un tuo lavoro, oppure quando dovrai consegnare un lavoro al cliente. Quindi dico: forza, buttatevi!
Flessibilità fruttata
“Ho pensato al momento in cui utilizzo di più la mia bottiglia, ovvero durante e dopo le sessioni di yoga. Volevo rappresentare svariate figure femminili con diverse tipologie di corpo, impegnate nelle varie posizioni. Quando penso a questa disciplina mi vengono in mente anche i frullati e il cibo salutare. Unire le due cose mi è sembrata un’idea divertente, ancora più bizzarra grazie alla dimensione non molto realistica dei frutti!”